Wall Street in rosso: i dazi di Trump affondano i mercati

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Crollo dei listini: bruciati miliardi, l’auto in ginocchio e l’incubo volatilità incombe

Wall Street apre in calo: la guerra commerciale spaventa i mercati Borse in crisi: miliardi bruciati, settori in ginocchio e investitori in fuga

La guerra commerciale tra gli Stati Uniti e il resto del mondo è tornata ad agitare tutti i mercati finanziari, da Wall Street alle piazze finanziarie eurepee è sell off!.

Il presidente Donald Trump ha annunciato nuovi dazi su prodotti provenienti da Cina, Messico e Canada, scatenando il panico tra gli investitori.

Il risultato? Wall Street ha chiuso in forte ribasso, con il Dow Jones che ha perso l’1,55%, il Nasdaq lo 0,35% e lo S&P 500 l’1,11%.

Il colpo è stato durissimo anche per le borse europee, con il FTSE Mib in calo del 3,4%, il DAX del 3,5% e il CAC40 dell’1,8%. Il settore auto è stato tra i più colpiti, con perdite record per Stellantis (-10%) e Volkswagen (-7%).

Ma perché questi nuovi dazi stanno scuotendo così tanto i mercati? Quali saranno le conseguenze per le aziende, i consumatori e gli investitori? Scopriamolo.

I nuovi dazi di Trump e le reazioni internazionali

L’amministrazione Trump ha deciso di imporre tariffe del 25% su alcune categorie di beni importati da Canada e Messico, oltre a nuovi dazi su prodotti cinesi per un valore di 60 miliardi di dollari.

Queste misure hanno scatenato immediate reazioni:

  • Cina: Pechino ha già annunciato rappresaglie commerciali, con possibili restrizioni sulle esportazioni di terre rare agli Stati Uniti.
  • Messico: la presidente Claudia Sheinbaum ha minacciato dazi di ritorsione sui prodotti agricoli americani.
  • Canada: Ottawa ha avvertito che la politica commerciale di Trump danneggerà entrambe le economie.
  • UE: Bruxelles sta valutando una risposta simile a quella adottata nel 2018, quando impose dazi su bourbon, moto Harley-Davidson e Levi’s.

Queste tensioni stanno aumentando la paura di una nuova recessione globale, con gli analisti che rivedono al ribasso le stime di crescita economica.

I settori più colpiti dal crollo di Wall Street

Il settore più colpito è senza dubbio quello dell’auto, che dipende fortemente dalle catene di approvvigionamento globali. L’indice Stoxx Auto ha perso il 5%, con le seguenti aziende in forte ribasso:

  • Stellantis (-10%): la società ha dichiarato che i nuovi dazi potrebbero costarle fino a 3,4 miliardi di dollari in utili operativi.
  • Volkswagen (-7%): l’azienda teme un forte calo delle esportazioni verso gli USA.
  • Tesla (-3,6%): le vendite in Cina sono crollate del 50% anno su anno a febbraio.

Tecnologia: il crollo di Apple e Nvidia

Le tensioni commerciali hanno colpito anche il settore tech, con le aziende che producono in Asia particolarmente esposte.

  • Apple (-2,8%): il 40% dei componenti dell’iPhone proviene dalla Cina, e i nuovi dazi potrebbero far aumentare i costi di produzione.
  • Nvidia (-3,1%): la società teme ritorsioni dalla Cina, che rappresenta un mercato chiave per i semiconduttori.
Wall Street s&p500

Crolla l’S&P500, rimangono ancora confermate le resistenze di area 6025 – 6000 e 5900 – 5800 punti.

Solo il superamente di questa zona di prezzi può far scattare al rialzo il mercato azionario americano, al contrario è ancora attesa la chiusura dei gap di area 5600 punti.

Retail e beni di consumo sotto pressione

Le grandi catene di distribuzione sono nel mirino:

  • Target (-4,9%): ha avvertito che i dazi faranno aumentare i prezzi dei prodotti per i consumatori americani.
  • Chipotle (-2,1%): acquista il 50% degli avocado dal Messico, e i nuovi dazi ne aumenteranno il prezzo.

Effetto sui mercati finanziari: volatilità e paura degli investitori

L’incertezza ha fatto schizzare l’indice VIX, noto come “l’indice della paura”, che è salito del 10,7%, raggiungendo quota 25,22 punti! Conseguneza? Crolla Wall Street!

  • Bond USA: il rendimento del Treasury decennale è sceso al 4,13%, segno che gli investitori si stanno rifugiando nei titoli di Stato.
  • Valute: l’euro si è rafforzato sul dollaro, con un rialzo dell’1,17%, scambiato a 1,0612 USD.
  • Oro: bene rifugio per eccellenza, ha guadagnato lo 0,8%.

Le vendite hanno riguardato anche il mercato delle criptovalute, con il Bitcoin in calo del 4%, sotto la soglia dei 50.000 dollari.

Le prospettive future: cosa succederà adesso?

Gli analisti prevedono un periodo di alta volatilità, con diversi scenari possibili:

  1. Un accordo commerciale tra USA e Cina potrebbe placare i mercati, ma le possibilità sono ridotte.
  2. La Federal Reserve potrebbe intervenire con nuove politiche monetarie per stabilizzare l’economia.
  3. Una recessione globale potrebbe essere inevitabile se la guerra commerciale si intensifica.

Nel frattempo, gli investitori cercano protezione, aumentando l’esposizione su asset difensivi come oro, Treasury e titoli del settore healthcare.

I dazi di Trump hanno scatenato un effetto domino sui mercati globali, colpendo settori chiave come auto, tecnologia e retail. L’incertezza regna sovrana, con il VIX in impennata e gli investitori che corrono ai ripari.

Se la guerra commerciale dovesse proseguire, potremmo assistere a nuovi crolli di borsa e a una revisione al ribasso delle stime di crescita economica globale. Nel frattempo, chi investe deve tenersi pronto a una fase di elevata volatilità e ad un possibile cambiamento radicale dello scenario finanziario.

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