Il governo del cambiamento è arrivato al suo apice: la magia. La terra dei fuochi diventerà presto la terra dei cuori. Con buona pace del portavoce di governo Rocco Casalino il quale, date le sue ultime uscite non troppo felici e visti i roghi al centro della scena, avrebbe anche potuto suggerire un Terra dei Cuochi con inaugurazione fatta da Antonino Cannavacciuolo in pieno Sonrisa Style.
Ad ogni modo qualsiasi tensione è stata cancellata da quanto ha dichiarato entusiasta il premier Conte, evidentemente nostalgico degli orsetti anni ’80 in overdose da glucosio, dopo la firma del patto d’intesa tra le forze di governo. Firma che però ha visto assente il vicepremier Matteo Salvini, impegnato altrove (cena con l’emiro del Qatar, almeno ufficialmente).
Ma non saranno le divergenze sulla questione rifiuti a mettere KO il governo, anche perchè, almeno in teoria, entrambi stanno parlando di due facce della stessa medaglia. La raccolta differenziata voluta da Di Maio non potrà andare mai a target senza la presenza di un moderno termovalorizzatore (che è cosa ben diversa dall’inceneritore, qualcuno lo spieghi a chi di dovere) e che ottimizza quanto fatto dalla virtuosità cittadina (sempre che ci sia).
Ma non temete: le asperità tra i due fronti sono state immediatamente appianate grazie all’arrendevolezza che, a fasi alterne, è sistematicamente adottata prima da Matteo Salvini e poi, quando occorre, anche dal suo collega Luigi Di Maio. Il tutto all’insegna di una teoria darwiniana che impone come prima legge di sopravvivenza, l’adattamento.
Nulla di nuovo sotto il sole: Darwin, come detto, lo aveva teorizzato quasi 200 anni fa nel settore scientifico, Tomasi di Lampedusa lo avrebbe ribadito qualche decennio dopo in letteratura. Ogni governo in Italia, invece lo ha applicato da sempre.