La chiusura delle Borse di venerdì 10 dicembre 2021 risulta contrastata per tutte le Piazza Finanziarie.
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ToggleLe Borse mondiali chiudono quasi tutte sulla parità o in leggero territorio negativo, nonostante un timido rimbalzo intraday verso i massimi di prezzo della giornata precedente.
La maggioranza dei titoli azionari che compongono gli indici delle Borse hanno quotato sulla parità per quasi tutta la seduta odierna, a Milano delle Blue Chip fanno bene i titoli Diasorin che guadagna +1.12%, fa bene il Inwit che guadagna un +1% e Unicredit tra i bancari in scia al rally di ieri che guadagna 0.59%.
Negativi Ferrari -1,55% Banco BPM -1,52% Nexi -1.35% sul listino All Share Piazza Affari settimana eccezionalmente positiva per il titolo Conafi che guadagna il 45% a 0.80 centesimi per Azione ed Intek Group più 20% settimana negativa per i titoli Digital Bros -8.35% e Telecom Italia -6.50%.
E’ passata solo una settimana dal diffondersi della notizia della variante africana Omicron, l’effetto dei rumors è stato pesantemente negativo per le principali Piazze Finanziarie globali, ma ad una settimana esatta la maggior parte delle borse ha iniziato un recuperato molto interessante, Piazza Affari ad esempio ha recuperato il 3% delle quotazioni, ma deve spingersi oltre i 27.000 punti di indice se vuole partecipare al rally di natale.
La distensione delle quotazioni azionarie e la ai mercati passa anche per lo Spread Btp Bund che si ferma a 130 punti, in ribasso rispetto ai massimi di 144 punti raggiunti a inizio settimana
In USA a tenere con il fiato sospeso gli indici di Wall Street è ancora l’incognita Inflazione .
Non è bastato il rimbalzo delle Borse e gli stessi indici azionari post rumors Omicron per tranquillizzare gli investitori d’America, purtroppo l’Inflazione, che ha quasi raggiunto la quota dei massimi degli ultimi 40 anni, non offre la possibilità agli indici azionari di esprimersi al meglio della propria forza.
A quanto pare l’inflazione impatta come costo negativo per gli indici azionari, a pagarne lo scotto è il valore delle azioni della tecnologia soprattutto, che quotano a livelli massimi di prezzo.
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Le stesse azioni tech devono anche fare i conti anche con la scarsa reperibilità delle materie prime, fondamentali per produrre e distribuire elettronica, ma soprattutto la parte di elettronica fondamentale allo sviluppo e lavoro e che comprende i processori necessari al funzionamento delle tecnologie più diffuse tra cui computer da lavoro, smartphone ma soprattutto i veicoli civili e industriali.
Le tecnologie sono oramai punto chiave di tutte le operazioni umane tra cui la forza lavoro degli impianti industriali, degli strumenti operatori sanitari insomma di tutte le tecnologie necessarie per il progredire delle popolazioni del pianeta
Gli indici chiudono la seduta di settimana quasi in pari o poco più positivi tra cui Nasdaq +0.53%, Dow Jones +0.55% e S&P500 ancora in forza a +0.89%.
Il petrolio rimane ancora in quotazione ai prezzi minimi battuti in settimana e cioè 70 $ per barile debole timido recupero da parte dell’euro nei confronti del dollaro che si porta sulla quotazione di 1,13 115 € per dollaro