La giornata di martedì, 24 ottobre apre a tutta volatilità! Borsa in calo sui minimi di breve periodo.
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ToggleBorsa con Piazza Affari che apre in modo volatile, il Ftse Mib che ha registrato un aumento dello 0,15% in apertura arrivando a sfiorare la resistenza di 27.605 punti.
Ma all’uscita del dato degli utili di Unicredit, che supera le attese e mettono a segno un +67% circa, borsa inverte la rotta e l’indice affonda a 27300 punti -0.75%!
Unicredit, guidata da Andrea Orcel, ha pubblicato una brillante relazione trimestrale ma non basta al titolo Unicredit che in borsa perde oltre il 4%.
In flessione di Stellantis -1,3%, Cnh Industrial -2%, Bper e Banco BPM -3% circa entrambe.
A zavorrare borsa l’influenza negativa dei consumatori tedeschi, accentuata dalla situazione critica dei dati, aggravata dall’escalation dell’inflazione energetica e alimentare.
Il clima dei consumatori tedeschi continua a peggiorare
L’indicatore GfK del clima dei consumatori in Germania è sceso ai minimi degli ultimi sette mesi (-28,1) a novembre, peggio delle previsioni che erano a -26,6. Questa diminuzione della fiducia dei consumatori è principalmente dovuta all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia, che sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie, insieme a un rinnovato aumento della propensione al risparmio.
Piazza Affari in attesa volatile con il T bond sotto il 5%, spread in aumento a 201 punti. Focus su Unicredit e Stellantis
I futures sullo Eurostoxx 50 hanno inizialmente registrato buoni risultati, ma alle ore 8:20 hanno iniziato a calare e ad oscillare intorno alla negatività.
Nel frattempo, in Asia, i mercati azionari hanno mostrato movimenti altalenanti, con il Nikkei e Shanghai in territorio positivo, mentre Hong Kong ha registrato perdite.
Un elemento di influenza notevole è stato il rendimento del Treasury Usa decennale, che si sta allontanando dalla soglia pericolosa del 5%, superata il giorno precedente, e ora si attesta al 4,84%, in calo rispetto al 4,85% all’inizio della sessione asiatica. Questo ha portato i futures sul Nasdaq a registrare un aumento dello 0,5%.
Nel frattempo, lo spread Btp/Bund è aumentato dell’1,8%, raggiungendo i 201 punti.
Attesa nel pomeriggio dei dati Usa per comprendere l’andamento economico con tassi di interesse elevati.
Nel frattempo, prosegue la stagione delle trimestrali con i primi colossi del tech: Alphabet (Google) e Microsoft
A Piazza Affari, attenzione a…
Il sindacato Usa United Auto Workers ha dichiarato uno sciopero contro l’importante impianto di assemblaggio di Stellantis, colpendo la produzione del pick-up RAM 1500.
Questo rappresenta un’importante escalation rispetto allo sciopero avviato più di un mese fa.
Il progetto di cattura della CO2 contribuirà alla de-carbonizzazione sia delle imprese italiane che di quelle dell’Europa del Sud, come dichiarato dall’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier.
La Juventus ha avviato i contatti con alcune importanti istituzioni bancarie per la creazione di un consorzio di garanzia per l’aumento di capitale previsto di 200 milioni di euro.
Borse deboli in Europa in attesa dei conti delle Big Tech Usa, con perdite per le banche a Milano
Nella giornata di oggi, stiamo aspettando i risultati trimestrali di importanti aziende come Microsoft, Alphabet, 3M, General Electric, Coca Cola e Novartis. Gli indici PMI delle imprese sono risultati inferiori alle stime nell’Eurozona, e ora attendiamo i dati Usa. Nel frattempo, gli occhi sono puntati sulla Banca Centrale Europea (BCE).
Tokyo recupera dopo quattro giorni di perdite
Dopo quattro giorni di perdite, il Nikkei 225 ha chiuso in rialzo dello 0,20% a 31.062 punti. Questo ha segnato un cambiamento positivo dopo una settimana precedente negativa. Il valore dello yen ha mantenuto la sua pressione al ribasso, raggiungendo il livello simbolico di 150. Ci sono alcune speculazioni secondo cui la Banca del Giappone sta considerando ulteriori modifiche alla sua politica di controllo dei rendimenti in vista della riunione del 30-31 ottobre. I dati di venerdì hanno mostrato un aumento dell’inflazione a settembre, aumentando le aspettative riguardo alla possibile fine della politica monetaria ultra-espansiva della BoJ.