Dopo il terremoto dell’accordo sulla Brexit e l’ondata di dimissioni nel governo di Theresa May, l’Unione Europea avverte la tensione tra i suoi membri, visto l’aprirsi di un altro focolaio di pericolo. Prima vittima di questo caos è la sterlina inglese, ai minimi da due settimane su euro (cross a 0,8847) e dollaro (cross a 1,2771) mentre, proprio in chiave italiana, si registra volatilità anche sul cambio euro/dollaro tornato ora sopra 1,13 a 1,1302.
Anche Piazza Affari, protagonista di un difficile momento a causa della politica, respira un’aria non facile da gestire. Soprattutto sui bancari, a loro volta sotto pressione a causa di uno spread che è arrivato a superare i 315 punti nel primo pomeriggio contro i 310 della mattinata. Poco dopo le 15, Banca Generali perdeva il 3,15%, Mediolanum l’1,25%, Banco BPM l’1,5%, Carige a -5%, Bper -1%, Mps -2,63%, Unicredit -2,75 e Ubi a -1,56%.
Intanto il premier italiano Giuseppe Conte parlando da Abu Dhabi ha sottolineato la sua intenzione di chiedere la prossima settimana al presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker di non avviare nessuna procedura di infrazione come invece chiesto da Austria e Olanda, entrambe convinte del fatto che i target proposti nella legge di bilancio italiane siano irraggiungibili (in particolare i 18 miliardi di entrate previsti dall’incremento delle privatizzazioni) e la proiezione di crescita dell’1,5% per il 2019 sia irrealistica.