Niente accordo. Per ora. Ma Piazza Affari riesce a restare a galla. Alle 16.30, infatti, vantava ancora un seppur minimo vantaggio dello 0,11%.
Le attese da Bruxelles
All’ordine del giorno dell’ultima riunione dell’anno del collegio Ue non c’è la questione Italia. La Legge di Bilancio 2019 è ancora fonte di discussione e rappresenta ancora un pericolo per l’avvio della procedura di infrazione della riduzione del debito. Intanto le commissioni di Bilancio del Senato che non risultavano più convocate, riprenderanno i lavori domani allo 9.30 ma in Aula il testo con ogni probabilità arriverà ben più tardi. Fine settimana, se tutto va bene. Ma da Bruxelles la spada di Damocle che pende sull’Italia ancora non è stata ritirata.
Il (quasi) caos
La maratona del governo, le tensioni tra i vicepresidenti e l’out out di Conte ai suoi sottoposti non sono serviti a niente. Il deficit/Pil al 2,04% non basta all’Europa. Nemmeno se arriva da un iniziale (e incancellabile, almeno all’inizio) 2,4%. Sì, perchè all’inizio la soglia del 2,4% era intoccabile. Poi lo è diventata un po’ meno, permettendo, come Matteo Salvini confermò a suo tempo, di essere rivista. “Non farò una questione sullo zerovirgola” ammise il rappresentante della Lega nonché ministro degli Interni. Anche perchè, aggiunse, così avrebbe evitato di dare a Bruxelles una scusa per accusare i vertici politici italiani.
I cambi. E le smentite
Poi lo zerovirgola si è trasformato in un quasi mezzo punto percentuale. Non solo, ma anche in un taglio delle copertura inizialmente riservate ai progetti simbolo dei due partiti che guidano il governo.Non solo, ma anche in una rimodulazione della Manovra. Poi smentita. Non solo, ma anche in uno slittamento del calendario dei suddetti progetti. Poi smentito. Non solo, ma anche in un’ennesima situazione di tensione che, bene informati, hanno riferito aver portato il Premier Giuseppe Conte sull’orlo delle dimissioni. Poi smentite.